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"Gli occhi guardano avanti e lo spirito indietro"

Anche se non appare evidente guardando la maschera dall'interno, la visuale dell'attore sul palcoscenico risulta essere molto limitata; il campo visivo è limitato solo a due piccole fessure che permettono accesso visivo solo a piccole porzioni di palcoscenico per volta. Se la maschera va fuori posto, la visuale può rimanere completamente impedita: bisogna quindi conseguire un senso della posizione e dell'equilibrio per mezzo del suono e del contatto, oltre che della vista, per non rischiare di cadere o di finire addosso ad un musicista. Agli attori si insegna quindi che quando si ha la sensazione di cadere, si deve saltare per mantenere dignità e controllo; lo sforzo di riacquistare l'equilibrio può produrre l'effetto opposto. Nelle condizioni in cui si muove un attore di teatro No, risulta già abbastanza difficile mantenere l'equilibrio ad occhi aperti, e con gli occhi praticamente chiusi è essenziale mantenere un fermo centro di gravità in corrispondenza dell'hara.

Anche se con gli occhi possono vedere solo di fronte, con lo spirito possono essere consci di tutto lo spazio che li circonda. Questa consapevolezza appare evidente nell'attore che non solo riesce ad evitare gli urti, ma anche volgendo le spalle al pubblico. Infatti entrando e uscendo, ed eseguendo vari movimenti di danza, l'attore volge spesso le spalle al pubblico; ma quando proietta un ki molto forte, la sua apparenza anche di spalle è sempre imponente. E' questa una delle abilità dell'attore a prescindere dalla grandezza del costume: egli deve comunicare qualcosa di grande e potente in qualsiasi posizione si trovi rispetto al pubblico.

L'attore riesce a creare tale consapevolezza in ogni situazione anche grazie al suo kamae, cioè al suo modo di atteggiarsi e di camminare. Egli procede con i fianchi abbassati quasi come se stesse scivolando; camminando in questo modo l'attore appare come tirato in ogni direzione e sembra quasi scivolare via senza attrito. Questa consapevolezza periferica che appare per caso ed inconsapevolmente nella vita di tutti i giorni viene fortemente sviluppata fra gli attori del teatro No.

 

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inserita il: 12/01/2007